Chi sperimenta l’Arte del modellaggio scopre il modo in cui le proprie idee possono diventare forme concrete, tangibile realtà.
La creta quando viene ammorbidita e riscaldata diventa una materia duttile, obbediente alla pressione delle mani di chi la lavora e rivela nella forma che ne deriva le intenzioni dell’artista che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
Le leggi del concavo e del convesso si concretizzano e diventano forma secondo la sensibilità di chi estrae da una massa informe una figura.

Per arrivare a creare una qualsiasi figura, sia astratta che concreta, occorre di solito compiere alcuni esercizi preparatori affinché dalle lezioni di modellaggio gli allievi possano ricavare non solo un soddisfacente risultato artistico ma, soprattutto, un aiuto per la loro crescita verso una maggior presa di coscienza sia delle capacità che dei limiti. Sarà poi compito dell’insegnante, del maestro aiutare gli allievi a superare quest’ultimi.

L’insegnante, in una lezione di modellaggio, cerca dunque di far sperimentare agli allievi le leggi della forma usando metodi che fanno conoscere l’uso corretto non solo delle mani ma dei sensi usati in quest’arte. Dapprima s’impara a riconoscere i sensi utilizzati in modo preponderante. Infatti, con il senso del tatto, che accompagna sempre il senso del movimento, si percepisce come sia differente la pressione della punta delle dita rispetto al palmo, al dorso delle mani. Diventa una specie d’ascolto di ciò che la materia, in questo caso l’argilla, racconta come risposta alla pressione, al picchettamento allo sfregamento esercitato sulla superficie. Diventa anche uno speciale vedere con le mani tastando e giudicando dalla forma ottenuta se il risultato è quello voluto.
In tal modo, grazie all’arte del modellaggio, il senso del linguaggio,il senso del pensiero, il senso della vista ricevono un impulso verso una maggiore, affinata percezione sensoriale.

L’informe pezzo di creta viene dunque riscaldato dalle mani che trasferiscono nella fredda materia la forza, l’energia di chi la lavora. Ne risulta alla fine una morbida, calda sfera. Gli allievi possono allora sperimentare, passandosi l’un l’altro le sfere di argilla, quanto diversa sia la forma ma, soprattutto, il calore che emana la sfera dei propri compagni. Il senso del calore gioca un ruolo molto importante in chi lavora l’argilla ed infatti non è possibile estrarre alcuna forma da un pezzo di creta ancora freddo.
Per aiutare gli allievi che presentano all’inizio qualche difficoltà nell’impastare la creta, a volte viene aggiunta qualche goccia di rosmarino che, con il progressivo riscaldarsi della materia, emana il suo profumo. Viene così richiamato, quale ospite gradito, anche il senso dell’odorato.

Il calore è una espressione della forza dell’Io umano e la materia deve essere plasmata principalmente tramite il calore. Non è determinante per la buona riuscita dell’arte del modellaggio la forza muscolare, anche se comunque è apprezzata, quanto invece la capacità della persona di imprimere il proprio calore alla materia.
L’esperienza della percezione del diverso calore nelle sfere di creta passate mano a mano tra gli allievi, è sempre interessante perché questo aiuta a comprendere quanto diversa sia ogni personalità e come, gli stessi movimenti, la stessa materia possa avere risultati differenti secondo chi la plasma.

Altri mezzi pedagogici vengono utilizzati allo scopo di far conoscere all’allievo l’uso più corretto dei propri sensi. La sfera, ad esempio, viene lavorata non solo all’altezza del petto, nella zona ritmica, ma anche a braccia sollevate, nella zona quindi del sistema neuro sensoriale, oppure in grembo, all’altezza della zona del ricambio. L’esperienza, la percezione di se stessi, le sensazioni ricavate sono sempre molto istruttive. Il risultato del lavoro in queste zone diverse del corpo, dimostra quanto sia differente lavorare nella zona pensante, in quella senziente o in quella volitiva. L’allievo scopre in questo modo tramite una sfera di creta che rivelatrice, capacità o difficoltà insospettate di se stesso e può così osservare quanto risulta dalla forma ciò che resterebbe, a volte, nascosto.

Le varie forme che via via vengono sperimentate come forme di oggetti o corpi platonici, forme astratte o figure umane, forme di animali o sintesi di forze di elementi e così via, permettono una oggettiva osservazione. Il risultato è considerato sempre tramite un affinamento del senso dell’equilibrio.
Le proporzioni, ad esempio, dei corpi platonici, si configurano secondo leggi oggettive risultanti dall’eco di movimenti cosmici impressi nelle forme geometriche percepibili tramite i sensi. Una figura platonica, ad esempio un pentadodecaedro, è figura composta da dodici facce pentagonali e non può disporsi che in un unico modo poiché deve infatti avere tutte le facce uguali.

Anche i vari passaggi che da una massa sferica indefinita fanno nascere la forma di un animale sono estremamente interessanti giacché l’insegnamento si basa su esperienze oggettive di metamorfosi delle forme secondo i principi dimostrati da Goethe.
E’ oltremodo affascinante vedere come sia sufficiente una pressione esercitata in modi o in punti differenti per far scaturire la forma di una tartaruga o di un coniglio, di un cagnolino o di un uccellino e così via.

Il lavoro sulle sette forme dei Sigilli, ideati da Rudolf Steiner, solitamente è un punto d’arrivo per la formazione della sensibilità artistica dell’allievo che deve essere affinata per comprendere ed ammirare al meglio le forme già esistenti in natura risultanti da leggi cosmiche. I Sigilli stimolano l’artista alla comprensione di tali leggi per poter ideare forme nuove, equilibrate e belle.
Essi rivelano in sintesi ciò che lo Spirituale ha creato nei sette Stadi planetari della Terra: raccontano, tramite le forme, di un tempo già passato per l’umanità e di un tempo ancora in divenire.
Invitano chi modella a saper riconoscere non solo le Forze spirituali che hanno creato il mondo esterno, ma anche le leggi evolutive che hanno formato la stessa figura umana e che tuttora lavorano al suo perfezionamento.

Lo studio dei Sigilli libera capacità di fantasia creativa che manca all’uomo moderno e l’aiuta a prepararsi ai cambiamenti, a saper accogliere quanto di nuovo, diverso l’evoluzione potrà ancora portare.
Nelle nuove forme, nelle continue trasformazioni che la vita moderna comporta, solo una educata, affinata sensibilità artistica può essere un mezzo valido per scoprire l’azione di quelle Forze divine buone che accompagnano sempre il cammino evolutivo dell’uomo.
L’umanità oggi deve essere pronta non solo ad accettare i cambiamenti, i necessari salti evolutivi ma, soprattutto, a saper distinguere anche dalle forme, quanto vi sia di negativo o di positivo e, in base alla propria oggettiva valutazione, è chiamata a compiere le proprie scelte.

3 pensieri su “Modellaggio della Creta

  • 13 Luglio 2017 alle 12:23
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    Molto molto interessante grazie!

    • 28 Luglio 2017 alle 15:55
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      Grazie a lei 🙂

  • 12 Marzo 2018 alle 10:56
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    Lavoro l’argilla da anni, vivendo in una delle più belle città italiane in cui si plasma e decora argilla dalla preistoria. Lavoro in maniera pratica per ottenere forme prestabilite, infatti sono una Ceramista. Ma conosco l’esperienza di bellezza che si può fare quando si fa incontrare il pezzetto di argilla con alcuni semplici materiali presi dalla natura. Passeggiando per boschi o spiagge, mi capita di buttare l’occhio per terra e raccogliere pezzetti di legno, fossili, sughero che a contatto con l’argilla lasciano inconfondibili ed intetressanti impronte, degne di attenzione. Il lato teorico di cui si parla nell’articolo, apre nuovi orizzonti alla mia esperienza, quindi è sicuramente da approfondire. Grazie

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