IL SENSO DEL MOVIMENTO

            ” Nell’infanzia e nell’adolescenza poter esplicare un sano e continuativo movimento ha come effetto quello di predisporre il bambino, il piccolo uomo in divenire a sviluppare nel proseguo della vita la libertà nell’anima.”

         Questa affermazione di Rudolf Steiner è stata da lui espressa quando, trattando la teoria dei dodici sensi ha parlato del senso del movimento.

Il senso del movimento appartiene, assieme al senso della vita, al senso del tatto, al senso dell’equilibrio, a quel gruppo di sensi che svolgono una fondamentale azione soprattutto nel primo periodo di vita che va dalla nascita alla seconda dentizione.

Fin dalla nascita una corrente di movimenti involontari compenetra e vivifica il piccolo corpo del bambino durante gli stati di veglia.

            In questo mare di movimenti vivono disciolti suoni e pensieri che la Saggezza Cosmica ha deposto amorevolmente nei muscoli e nel sangue del corpo fisico infantile in attesa che, nel proseguo della sua crescita e poi per tutta la vita, l’Io li organizzi e li finalizzi.

Il movimento è il mezzo tramite il quale l’essere umano può manifestare le tre più importanti funzioni che lo caratterizzano:

il  camminare o l’andare per il mondo, il parlare, il pensare.

Non bisogna però dimenticare che la prima poderosa visione dell’azione dell’Io può essere osservata in relazione alla conquista della stazione eretta, nella quale si evidenzia l’acquisito equilibrio fra terra e cielo da parte del bambino.

Essa è il presupposto fondamentale per poter imparare a camminare, ad andare per il mondo.

          All’inizio della vita la possibilità di relazionarsi con il mondo esterno, tramite il donodella parola nonché la possibilità di rapportarsi con il Mondo spirituale e quindi con la capacitàdi pensare, è totalmente intessuta da e nel movimento.

In questo processo mano a mano che lo scheletro e l’apparato muscolare si sviluppano, avviene il passaggio dal puro movimento istintivo che il bambino compie nella culla, alla possibilità di muoversi sempre più nel mondo esterno ed infine ad un movimento sempre più cosciente che porta all’individuazione di una mèta da raggiungere e realizzare.

            Nel primo momento di crescita si manifesta l’azione del Corpo eterico

Nel secondo l’azione del Corpo astrale

Nell’ultimo infine l’Organizzazione dell’Io.

I movimenti dell’essere umano che si manifestano verso l’esterno hanno non solo fasi susseguenti l’una all’altra ma anche caratteristiche proprie, dipendenti dalle parti costitutive.

Infatti la qualità del movimento significano:

Il movimento eterico è quello istintivo del primo periodo di vita > Individuale

il movimento astrale è l’andare per il mondo > Sociale

il movimento dell’azione dell’Io è l’individuazione di una mèta  > Spirituale

            Nel primo settennio rimarrà comunque predominante il movimento eterico che darà poi  la propria impronta e colorazione a tutta la vita del bambino.

Il movimento eterico di questo primo periodo di vita è il più importante e si esprime in maniera istintiva e spontanea, sempre che non sorgano impedimenti dall’esterno, come ad esempio misure educative errate. Possono subentrare problemi di movimento eterico anche a causa malattie fisiche, che ne impediscono la libera espressione soprattutto nel primo anno e mezzo di vita.

            Tenendo conto di quest’ ultimo presupposto, l’azione educativa si esplica senza tanta fatica da parte degli educatori quando permettono al bambino di muoversi naturalmente, senza creargli ostacoli inutili, affinché possa esprimersi in modo libero ma sempre guidato.

Il mezzo migliore per far fonte a questa sua esigenza sarà principalmente il gioco.

Il bambino, specialmente tramite il gioco libero, comincerà ad educare il suo mondo dei sentimenti negli inevitabili incontri-scontri con la realtà circostante, così come potrà educare il mondo del pensiero coltivando e ampliando giorno dopo giorno la sua fantasia creatrice.

La libertà di movimento durante il periodo infantile creerà poi, quando il bambino sarà divenuto giovane uomo e poi adulto, l’innata predisposizione alla libertà interiore: alla libertà nell’anima.

                                               MOVIMENTO

            gioco      >                fantasia creatrice      >  libertà interiore

mondo dei sentimenti      mondo del pensiero            libertà nell’anima.

Il movimento corporeo verso il mondo esterno, ovvero il compiere esperienze, ha una ripercussione verso il mondo interno.

L’armonioso ed equilibrato sviluppo del volere, dal quale poi si emanciperanno le altre due forze dell’anima il sentire ed il pensare, dipenderanno in maniera decisiva dall’elaborazione delle esperienze che il bambino avrà compiuto grazie all’amorevole aiuto dell’educatore.

Si può senz’altro affermare che:

il movimento è la base fondamentale per l’educazione del bambino.

          Naturalmente per movimento non viene inteso il porre il bambino davanti alla televisione, ai videogiochi o a tutti quei giocattoli tecnologici che gli permettono di muovere, parzialmente e unilateralmente, soltanto una parte minima del suo corpo.

Oltre al movimento che il gioco libero gli potrà procurare, il bambino avrà la possibilità  di muoversi anche imitando gli adulti tramite l’esempio che essi potranno offrirgli quotidianamente con i loro comportamenti e atteggiamenti.

            Come nella situazione precedente, anche in quest’ultimo caso, senza dover escogitare nulla di particolare, sarà sufficiente per gli educatori avere un comportamento sereno, equilibrato e soprattutto morale. Bisogna tener presente che l’essenza della volontà è cointessuta di moralità.

In questo modo il bambino, seguendo ed imitando l’esempio degli educatori, inizierà a formare giorno dopo giorno il proprio mondo interiore.

Questo è il miglior modello di educazione per il primo periodo di vita dell’uomo in divenire.

IL RITMO TEMPORALE  E  SPAZIALE NEL BAMBINO

            Il ritmo appartiene anch’esso ad una forma del tutto peculiare di movimento.

Esistono due generi di ritmi.

Il primo è un ritmo naturale interno che nel bambino si svolge entro i confini della pelle come, ad esempio,  il ritmo cardio-respiratorio, quello digestivo e così via.

Il secondo è un ritmo che viene dato dall’esterno.

Quest’ultimo è composto da una serie di ritmi necessari alla vita del bambino, stabiliti questa volta

dagli adulti che lo circondano.

            I più importanti ritmi determinati dall’ambiente esterno, interconnessi tra loro, sono quelli riguardanti l’alimentazione e il sonno.

E’ molto importante che gli educatori sappiano che si può agire in maniera benefica e  influente sulla salute dei ritmi naturali interni del bambino curando questi due ritmi dati dall’esterno, in modo speciale e particolarmente attento proprio nel primo periodo di vita.

A questi ritmi naturali, necessari alle esigenze del piccolo corpo in via di formazione, andranno ad aggiungersi poi altri ritmi un poco più avanti nel tempo, i quali copriranno tutto l’arco della giornata come, ad esempio, le varie attività familiari ed esterne.

Nel primo periodo di vita, tutte le attività sono stabilite dai genitori secondo orari precisi fino al momento in cui il bambino inizierà la frequentazione del giardino d’infanzia.

Quando sarà divenuto più grandicello subentreranno altri ritmi ancora.

           Come già accennato, anche il ritmo rientra nell’ambito del movimento, giacché un’azione diventa  ritmica quando si ripete nel tempo.

E’ importante sottolineare come i ritmi possono avere anche caratteristiche spaziali, quando lavorano in ambito organico e comportarsi in modo differente come tempi o intensità a seconda degli organi o delle funzioni.

Da questo punto di vista perciò si può affermare che i ritmi interni, essendo organici, si possono definire di natura spaziale, mentre i ritmi che vengono dall’esterno rimangono fedeli alla loro natura temporale.

I secondi, quelli temporali, agiscono in modo diretto su quelli spaziali, organici.

          Nel primissimo periodo di vita, poiché il corpo fisico è ancora in formazione, i ritmi più importanti in assoluto per il bambino sono quelli spaziali.

I ritmi temporali si devono perciò mettere totalmente al servizio di quelli spaziali.

Nel periodo successivo poi, quando ad esempio è iniziata la seconda dentizione, una parte dei ritmi temporali si possono emancipare da quelli spaziali e agire maggiormente a livello animico poiché, con le scuole elementari, inizia la configurazione della vita animica non più strettamente collegata allo sviluppo del corpo fisico.

             I ritmi temporali esterni, quali alimentazione e sonno, in altre parole aiutano il bambino a mantenere la corretta dinamica e salute di  quelli interni: quali la respirazione, la digestione, la crescita

 e così via che, a loro volta, permetteranno la libera e sana manifestazione del movimento nello spazio.

E’ evidente come, ad esempio,  un bambino con problemi respiratori o digestivi  vive una situazione di malessere che gli impedisce la sana attività motoria.

Aldilà di malattie fisiche invalidanti quando, anche  a causa di errori educativi, si impedisce ai bambini di usufruire dei benefici effetti del movimento, si possono creare, essendo uomini in divenire, serie difficoltà per poter divenire uomini liberi nell’anima.

            Dal momento della nascita e per tutto il periodo scolastico gli educatori hanno una grande responsabilità: essi debbono sostenere l’educazione del bambino fino a quando, una volta divenuto giovane donna o giovane uomo sarà in grado di iniziare la propria autoeducazione.

Gli educatori devono avere coscienza che la vita del bambino dovrà strutturarsi e formarsi sull’educazione da essi impartita, avendo coscienza che la loro azione educativa sarà importantissima per il proseguo dell’esistenza del bambino una volta divenuto adulto.

Quando sarà arrivato il momento dell’autoeducazione, ovverosia la maggiore età, la massima responsabilità degli educatori è terminata e sulle fondamenta educative ricevute, il giovane uomo potrà iniziare il difficile cammino che lo porterà diventare un uomo sempre più libero.

Ma questo dipenderà, allora, soltanto da lui…

                                                                                                                             Giovanni Peccarisio

L 'educazione del senso del movimento e del ritmo