Nel percorso di vita che ogni essere umano compie, vi sono leggi che hanno precise cadenze pur avendo coloriture differenti e personali. Queste leggi obbediscono a ritmi che si susseguono ogni sette anni, in cui si maturano predisposizioni per la vita futura. Possono anche avvenire iterazioni di avvenimenti vissuti negli anni passati. Conoscendoli si può agevolmente interagire con essi, prevenendo o riducendo per quanto possibile, fatti spiacevoli già accaduti che possono influenzare quelli a venire.

E’ estremamente interessante seguire lo svolgersi di fatti che, all’apparenza, non hanno nulla in comune se non per la persona stessa che li ha vissuti. Si può notare come essi siano collegati in rapporti che intessono il periodo iniziale della vita con quello centrale sfociando e concludendosi infine con quello finale.

Quanto succede nella vita di un uomo certamente non può capitare per caso così come la ripetizione di situazioni che, pur avvenendo in forme differenti e sempre rapportate tra loro, non possono avvenire arbitrariamente. Esiste dunque un filo d’oro misterioso che collega i vari eventi della vita. Lo si potrebbe caratterizzare con una frase molto sintetica definendolo come: il linguaggio del destino.

Perché l’essere umano è sottoposto a simili leggi? Possono essergli d’aiuto le conoscenze che governano la vita e come può servirsene una volta acquisite? Si può cambiare il proprio destino con un atto di volontà o si è solamente sottoposti a ferree, immutabili leggi? Esiste il libero arbitrio? A queste domande una risposta può essere data dallo studio della biografia secondo le indicazioni dell’Antroposofia di Rudolf Steiner.

Il corso della vita umana ha come mèta “ l’evoluzione“ e come strumento la “crescita”. Per meglio comprendere la crescita, e cioè lo sviluppo delle tre principali parti costitutive di Corpo, Anima e Spirito, la biografia osserva l’essere umano in rapporto a settenni suddivisi in tre triadi. Nella prima parte della vita, e quindi nella prima triade, la crescita è prevalentemente corporea, nella seconda psichica (animica) e nella terza spirituale.

Alla preminente formazione, strutturazione e crescita del Corpo fisico della prima triade durante il periodo dell’infanzia, concorrono naturalmente sia l’Anima che lo Spirito. Terminata la crescita del corpo fisico, attorno ai ventuno anni, anche l’Anima (psiche) prosegue il proprio sviluppo secondo le sue specifiche leggi.

La componente spirituale, rappresentata nell’uomo dal proprio Io, ha fino ai quarantadue anni, il compito di aiutare l’Anima ad acquisire la capacità di armonizzare le proprie, individuali doti, elaborando le esperienze compiute nel mondo esterno. Circa dopo il quarantaduesimo anno d’età, finalmente inizia la vera e propria fioritura dell’Io quale prima componente spirituale.

Da quel momento in poi l’uomo può realizzare sulla terra quelle mète, quei compiti che originano dalla sua vera patria: il Mondo dello Spirito.

Grazie alla Biografia che permette di individuare cause anche remote, certe situazioni vissute come negative, possono divenire nuove, positive occasioni di miglioramento di se stessi.

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