crescita e coscienza

Si può notare una grande differenza quando si consideri l’essere umano nel periodo compreso fra la nascita e l’inizio della maggiore età.

Il bambino piccolo, che deve ancora crescere fisicamente,non ha coscienza del mondo esterno e di se stesso, come invece la possiede un adulto.

La causa di questa situazione risiede nel fatto che l’adulto ha la possibilità di elaborare le esperienze in cui si viene a trovare con maggiore forza, intensitàdovute ad una capacità che proviene dall’avere chiarezza e forza di pensiero che il bambino ancora non possiede.

La spiegazione di questa fondamentale differenza viene svelata da Rudolf Steiner quando afferma che “…la crescita del corpo fisico è antagonista allo sviluppo della coscienza”.

La coscienza si basa innanzitutto sulla capacità di usare in maniera estesa la capacità pensante. Qualsiasi persona può osservare che quando adopera per un tempo prolungato il pensiero, dopo un certo periodo si sente stanca, in modo analogo a quando svolgeun’attività fisica.

Questo significa che quando si pensa, si consumano le stesse forze vitali usate per l’attività fisica e che devono essere prontamente reintegrate. Esse possono dunque essere considerate la stoffa dell’attività pensante.

Tali forze sono le medesime che permettono la crescita del corpo fisico durante tutto il primo periodo di vita, del bambino e che termina all’incirca attorno al ventesimo anno.

Se si osserva questa crescita si può notare come sia molto veloce ed estesa nel periodo che intercorre fra la nascita e l’inizio della scuola elementare poiché il corpo fisico di un bambino di sei, sette anni cresce cinque volte rispetto al corpo avuto alla nascita.

Tale osservazione, alla portata di tutti, dimostra che la maggior parte delle forze vitali sono a disposizione di questa tumultuosa crescita e non dell’attività pensante.

L’inizio del cambiamento dei cosiddetti denti da latte in denti permanenti è il segnale che indica come il bambino sia disponibile per attivare processi cognitivi e ad iniziare la scuola elementare.

Il cambiamento dei denti è l’atto finale della crescita del corpofisico, senz’altro la più evidente, che poi proseguirà con un ritmo però più rallentato rispetto al periodo precedente.

Il rallentamento dell’azione delle forze vitali, il cui compito è anche quello di far crescere e mantenere il corpo fisico, indica che una parte di queste forze si sono emancipate da tale funzione iniziale e possono mettersi a disposizione delle attività cognitive che verranno svolte negli anni successivi.

Tenendo quindi presente l’indicazione data da Rudolf Steiner dell’antagonismo tra crescita e attività pensante, si può affermare che l’adulto, quando ha concluso la crescita del corpo fisico ha a disposizione le proprie forze vitali per i processi di coscienza, tenendo presente come il loro strumento principale sia il pensiero.

Naturalmente tali forze continuano nel loro compito, che consiste nel mantenimento del buon funzionamento del corpo fisico, anche nel proseguo degli anni. Il bambino piccolo, al contrario, si trova in tutt’altra situazione. Le sue forze vitali, infatti, nella quasi totalità sono a disposizione della crescita, non dei processi di coscienza.

Alla luce quindi della relazione antagonista fra crescita e processi di coscienza si può ben affermare che quando sicarica un bambino intellettualmente in modo eccessivo, soprattutto nel primo periodo di vita, gli si sottraggono forze vitali che servono per la crescita del corpo fisico. In tal modo lo si indebolisce non soltanto dal punto di vista organico, ma anche da quello emotivo e intellettuale.

Se la cosiddetta scuola materna anticipa processi cognitivi, che dovrebbero avvenire nel periodo della scuola elementare, se i genitori trasformano il bambino in un piccolo adulto che giudica, decide, comanda, egli diverrà arrogante, nervoso, piagnucoloso, capriccioso, despota e tenderà ad ammalarsi con eccessiva facilità .essendo stato depauperato delle necessarie forze vitali atte alla sua crescita fisica.

Una precisa conoscenza delle parti costitutive dell’essere umano e del loro sviluppo evolutivo nei tempi giusti, comesi può trovare nella prassi pedagogica ed educativa data da Rudolf Steiner, può evitare i tanti problemi che quotidianamente, in base alla mia esperienza, assillano bambini, ragazzi ed adolescenti nella scuola e in famiglia.

Giovanni Peccarisio

Crescita e coscienza

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